giovedì 2 agosto 2007

Magazine del Corriere della Sera n.31 2 agosto 2007
Roberto Colderoli pensava che Freud fosse un po' un maniaco sessuale. Elena Sofia Ricci ha fatto 15 anni di terapia junghiana. Anna Serafini sostiene che tutti i politici dovrebbero finire sul lettino. La psicoanalisi divide
Prestigiacomo sogna topi. Ma Mentana è scettico
TUTTI SUL LETTINO
di Marta Serafini

Ma con riserva. Perché oggi, nonostante il re della moda Stefano Gabbana l'abbia scoperta e apprezzata, la psicoanalisi non gode di ottima salute.
E sarà perché nessuno ormai ha più tempo e voglia di andare a scavare nel passato o forse perché alcuni preferiscono iscriversi in palestra piuttosto che stare a ricamare sui sogni, ecco allora che l'intellighenzia italiana si scopre un po' perplessa in merito.
A partire da Enrico Mentana caustico come sempre: «L'analisi non mi incuriosisce più di tanto. Sebbene abbia tanti amici che ne sono entusiasti, la ritengo una moda sorpassata, è diventata come un film di Woody Allen. Certo la psicoanalisi è come la patente. lo non l'ho presa, ma non per questo vuoi dire che sia inutile e che non serva per guidare». Deve tutto alla psicoanalisi, invece, l'attrice Elena Sofia Ricci che, dopo 15 anni di terapia junghiana, dei suo medico (un noto neuropsichiatra infantile) è diventata persino amica: «Avevo un tappo da togliere alla mia personalità repressa e ammutolita. Ero una ragazza dipendente, poi un giorno ho raccontato all'analista che sognavo spesso di entrare nella mia automobile. A quel punto lui ha capito che dovevo prendere possesso del mio sé». Caso di auto-coscienza o in analisi tutto può voler dire il contrario di tutto? Risponde lo psicoanalista Umberto Galimberti «Certo, in questo momento la filosofia ha più chanches della psicoanalisi dato che il suo sforzo di ricerca tende al futuro. E, se la metafora freudiana (che guarda più al passato) non funziona più, possiamo dire che l'interpretazione adleriana (vedi box a pag. 34) risponde meglio ai bisogni della nostra epoca basata sulla tecnica».
A metà tra lo scettico e il divertito Carlo Freccero, ex presidente Rai: «Non sapete quanta gente della tv conosco che avrebbe bisogno dello psicoanalista», scherza. «La mia terapia è stata senza dubbio la Rai. ma devo dire che la psicoanalisi mi affascina soprattutto nella sua interpretazione lacaniana. Per la mia generazione ha indubbiamente rappresentato una grande narrazione collettiva». E se dall'analista ci vanno giornalisti, attori e autori, tocca anche ai politici mettersi sul lettino. Basti pensare a Fausto Bertinotti. presidente della Camera. che ha eletto suo guru personale Massimo Fagioli, analista ribelle e inventore delle sedute oceaniche. Più per l'autoanalisi l'onorevole di Forza Italia Stefania Prestigiacomo: «Io cerco di fare senza, ma in alcuni casi aiuta: una mia amica si è salvata dall'anoressia grazie alla terapia». Sogno ricorrente? «Per anni mi sono svegliata urlando per colpa dei topi. E io odio i topi. Mi hanno detto però che significano soldi in arrivo, ma ne avrei fatto volentieri a meno». dice confondendo credenza popolare e scienza. Ripone fiducia nei seguaci di Freud il senatore in quota leghista Roberto Calderoli. che di psiche si è dilettato da studente universitario: «Freud mi ha sempre attratto, anche se per certi aspetti mi sembrava un maniaco sessuale con le sue allusioni falliche». E chi manderebbe dei suoi colleghi sul lettino? «Tutti quelli che contestano per il gusto di contestare e che poi votano solo per interesse di cadrega (poltrona, ndr). Probabilmente questi signori hanno complessi quadrifallici!». A favore delle sedute collettive a Montecitorio la senatrice del Partito Democratico Anna Serafini, lacaniana abbastanza convinta: «Tutti i politici ne hanno bisogno. Cosa succede se il narcisismo si lega a una attività altruista come la politica? In Parlamento c'è eccessiva concitazione, ma a ben vedere ci si muove tanto anche per impedire che qualcosa si muova. E questa non è forse una nevrosi?». Sarebbe stato d'accordo pure Tomasi di Lampedusa: lui di analisi psicoanalitiche sul potere di sicuro se ne intendeva.