domenica 20 novembre 2016

Pagina 99 19.11.2016
un dottor Stranamore per Trump
Stratega | È contro il voto alle donne e lo Stato sociale, per la sorveglianza di
massa e i monopoli. Il mondo secondo Peter Thiel, consigliere del neo presidente
di Paolo Bottazzini

«Il notevole aumento dei beneficiari di assistenza sociale, e l’estensione del diritto di voto alle donne – due rinforzi notoriamente importanti per i liberali – hanno reso il concetto di “democrazia capitalistica”un ossimoro». Non sono parole pronunciate da Donald Trump, ma esprimono fin dal 2009 il punto di vista di uno dei sedici commissari del suo direttorio di transizione. La scelta di un collaboratore con queste opinioni non è la parte sorprendente della notizia, ma lo è il fatto che il personaggio in questione sia uno degli esponenti più visionari della Silicon Valley. Peter Thiel ha radici tedesco- americane (come il Dottor Stranamore) e, tra gli altri titoli in curriculum, vanta il ruolo di co-fondatore di PayPal e di Palantir (società che produce software per la sorveglianza di massa che ha tra i suoi clienti l’Nsa), e si iscrive tra i primi finanziatori di Facebook, di cui è ancora un consigliere di amministrazione. Nell’ottobre 2016 ha versato 1,5 milioni di dollari a sostegno della campagna di Trump, e dall’11 novembre è entrato nella cerchia ristretta dei suoi (potenziali) ministri.«Sono fiero di essere gay, sono fiero di essere Repubblicano. Ma soprattutto sono fiero di essere americano », ha dichiarato a luglio alla convention Repubblicana di Cleveland. Thiel è una voce dissonante tra i guru della Silicon Valley sul terreno delle predilezioni politiche. Per la verità, quello che la sua voce racconta è solo una versione più esplicita di quanto pensano anche i suoi colleghi miliardari, almeno sulle regole economiche relative alle società capaci di grandi innovazioni. Secondo quanto ha chiarito nel saggio Da Zero a Uno, Thiel è convinto che la concorrenza sia una condizione valida soltanto per coloro che non sanno aprire prospettive inedite, come invece sono riusciti a fare Google, Apple, Facebook – e naturalmente PayPal. In altre parole, la competizione è per i perdenti. Al contrario, i campioni della rivoluzione tecnologica meritano la posizione di monopolio che istituiscono sui settori che hanno scoperto. Solo questo vantaggio finanziario rende possibili gli investimenti per progettare altra innovazione, e per sostenerne i rischi. Il pensiero di Thiel è controverso, ma solo fuori dai confini della Silicon Valley. In ogni caso, l’elezione di Trump sembra preparare un destino denso di sperimentazioni empiriche per le sue convinzioni in campo sociale ed economico. Come se non bastasse, un futuro così promettente va incontro ad una guerra certa con le opinioni dell’Unione europea sui capisaldi dell’economia –e non solo sul terreno della concorrenza. Il nuovo presidente si è detto entusiasta del potere di sorveglianza che la National Security Agency (l’Nsa dello scandalo Snowden) può esercitare attraverso i Big Data su tutti gli individui del mondo. Durante la campagna si è impegnato ad accrescere fino al massimo possibile le autorizzazioni di cui l’intelligence godrà, per infiltrarsi nei dispositivi e nei dialoghi di ogni essere umano del globo. Secondo il sociologo David Garland, il passaggio dal paradigma educativo della giustizia penale, a quello del controllo, ha condotto ad un incremento del 500% degli inquilini nelle carceri americane: questo solo nell’ultimo ventennio del secolo scorso. Di quanto riuscirà l’era Trump-Thiel a rilanciare questo numero?